Il Segugio di Lord Dustin

Eric Ronard aveva passato l'Occhio degli Déi a bordo della barca del pescatore e, una volta giunto dall'altra parte, a sud, aveva poi proseguito a piedi fino al piccolo villaggio di Brindlewood.
Vestiva in modo dimesso, abiti da povero pescatore, ma l'occhio era attento e allenato dall'esperienza.

Il villaggio era piccolo e misero, e non è che ci fosse poi molto di veramente interessante.
Sospirò, domandandosi dove fosse opportuno indagare.
andando per esclusione con le sue indagini, e non scartando alcuna ipotesi, Eric Ronard scelse per prima cosa di entrare nel Bordello.
" Le puttane sono sempre le più discrete. Almeno finchè non si offre loro di più. " pensò.
E così dicendo, entrò nel Bordello, guardandosi attorno e, nell'occasione, con l'accortezza di avere un portamento più orgoglioso e spavaldo, in netto contrasto col suo abbigliamento, così da poter ad intendere, volendo, che quegli abiti non dimostrassero veramente chi fosse.

Eric aspettò che la matrona si avvicinasse. "Salve figliolo, abbiamo molte bellezze qui. Vuoi scegliere subito o farti un giretto?".

Quando la matrona gli si avvicinò, Eric la osservò e accennò un sorriso accarezzandosi il mento lentamente.
< Un posto che promette di riservare molte gioie. > disse sulle prime, annuendo piano col capo.
< Chiedo scusa per il mio abbigliamento, ma la discrezione è una prerogativa a volte. > con un sorriso accennato e furbo.
< Mi è stato consigliato questo luogo da un paio di amici. Uno è stato qui prima del Torneo di Harrenhal. Non so se sia tornato poi, so che andava di fretta, ma è lì che mi consigliò questo posto. L'altro, un mio buon amico, senza offesa non capisco perchè abbia necessità di un posto simile, visto che è tanto bello che ho sempre pensato non avesse alcun bisogno. Ad ogni modo...> sospirò, annuendo < Credo nel giudizio delle mie compagnie, di conseguenza...la stessa dama che ha intrattenuto il mio amico cavaliere sarebbe senz'altro di mio gradimento. >

La matrona si fece scura in volto. "Non tengo conto dei belli o dei brutti che capitano di qua, ma spero che tu non sia uno di quei cani... mi sono già costati una ragazza e non ho voglia di perdere nè tempo, nè denaro!".

Eric Ronard osservò la matrona rabbuiarsi in viso al suo dire, ascoltandone le parole con attenzione, accarezzandosi il mento e stringendosi nelle spalle.
< Sono molto spiacente che abbiate avuto a che fare con dei cani. Ma io non sono certo uno di questi, non temete. > la rassicurò con calma, parlando in modo cortese, intuendo lo stato d'animo della tenutaria.
< Ma ditemi, cosa è successo? > domandò poi, stringendosi nelle spalle. < Poi potremmo anche parlare del valore del vostro tempo e delle vostre rimesse. Non è facile trovare delle brave matrone e conosco persone a cui interesserebbe di certo farvi una buona proposta. >

"Ragazzo... l'unica che sapeva qualcosa qua dentro... era Mira... ora lei non c'è più... perciò posso solo dirti che sapeva qualcosa e per paura che qualcuno volesse sapere di più ha tagliato la corda... quindi... mi sa che farai bene a cercare altrove...".

< Non dovete dispiacervi di nulla, a dire il vero. Mi siete stata comunque d'aiuto. E sia mai che io manchi la parola, anzi, mi piace questo posto. Vi farò arrivare presto un messaggio da parte di una delle mie amicizie. Sono certo la troverete molto interessante. > risponde alla donna annuendo appena col capo. < In compenso, mi sarebbe utile che mi descriveste questa Mira...sia mai che la incontri senza saperlo.Magari anche qualcosa di particolare che la riguarda? >

"Oh, Mira la riconosci di sicuro se la vedi. Alta, mora con lunghi ricci cadenti sulla schiena e carnagione chiara. Gli occhi verdi come smeraldi... e due seni che ti ci perdi dentro tesoro!".

< Una donna del genere sicuramente la noterò se me la troverò di fronte. > commentò Eric alle parole della donna, annuendo con un sorriso di circostanza. < Beh, ora sarà meglio che vada a inviare quel messaggio per voi.> aggiunse, abbassando la voce avvicinandosi alla donna < Mi auguro che poi mi riserverete la migliore e più abile delle vostre donne. > con un che di privato, prima di lasciare il posto.

" Una bella puttana che scappa...non passerà sicuramente inosservata." pensò, tenendosi per sè qualche idea, intanto che si dirigeva verso il vicino emporio.

Harry stava pulendo un vaso di terracotta quando il Segugio entrò.

< Buonasera. > si presentò notando Harry, intento a pulire un vaso di terracotta. < Avrei necessità di qualche informazione per cortesia. Ho necessità di sapere se posso inviare un messaggio. E forse anche di qualche provvista per un breve viaggio. Sempre che da queste parti possa trovare un buon maniscalco, ovviamente. > spiegò quietamente, avvicinandosi.

"Per le prime due richieste posso accontentarla. Il maniscalco è in fondo alla via".

< Par di capire che non è inusuale che si mandino messaggi da qui. Qualcuno è venuto prima di me? > domanda distrattamente, stringendosi di poco nelle spalle. < Mi servirebbero provviste adatte ad un viaggio a cavallo. Non un viaggio lungo presumo, e poter viaggiare leggero. Ho fretta e quindi voglio essere il più rapido possibile. Qualche consiglio? > domanda ancora, facendosi pensieroso. < A proposito...quella Mira...lì della casa di piacere...speravo di sentire il calore del suo corpo...sapete com'è, mi piace avere il meglio. Sapreste mica dove posso trovarla? > facendo un espressione a metà tra il divertito e il complice, come si fa nei discorsi tra uomini.

"Non saprei mio signore... dicono che è sparita una mattina e nessuno sa dove sia. Ha fatto bene, era una bella ragazza e poteva scegliersi un destino migliore. Per le missive...raccolgo quelle che devono uscire dal paese e le porto da Lord Mooton per farle inviare".

< Hm. > mugugnò Eric, pensieroso alle parole di Harry, scuotendo appena il capo. " non lascio certo che un altro Lord mi possa leggere la posta. " pensò immediatamente, stringendosi appena nelle spalle.
< Beh, allora mi prepari delle provviste leggere, per favore. Passo a prenderle dopo essermi trovato un buon cavallo dal maniscalco.> disse, e quindi, uscendo dall'emporio, si diresse direttamente da Lord Mooton.

Lord Mooton lo accolse, con gentilezza ma pochi convenevoli. Offrì lui pane acqua e sale, nulla più. "Ditemi, suppongo che sia per la questione dei SEGUGI... che in paese chiamano rispettivamente cani!"

"Ecco un uomo che apprezza la sincerità e vede male la presenza qui di stranieri. " pensò Eric dopo l'accoglienza fredda dell'uomo, ben poco entusiasta di incontrarlo.
< Vi ringrazio dell'ospitalità. > disse inizialmente, annuendo e accettando il dono dell'ospitalità, che ovviamente mangiò come da prassi. < Ogni segugio ha le sue piste. Capisco che non siate contento di ricevere così tante visite e dunque vi libererò della mia presenza prima possibile. Spero e credo vorrete farmi la cortesia di non svelare la mia identità. Non amo svelare nomi, ma posso dirvi che il vostro aiuto sarà apprezzato non appena riferirò che così è stato. > aggiunse sempre con calma. < Sapete già, immagino, cosa cerchino i segugi. Ma a me interessa un'altra cosa. Mi interessa la puttana che se ne è andata. Mira, mi hanno detto, una bella mora. Non passa certo inosservata. E' andata via di corsa. > spiegò quietamente, sospirando. < Vi chiedo solamente di poter parlare con chi è stato di guardia ultimamente, se voi sapete che direzione ha preso. > cominciò così le sue richieste < E poi...Vorrei sapere se sono arrivati o partiti messaggi ultimamente...fuori dell'ordinario. >

Mooton scosse la testa. "L'abbiamo cercata... eccome... ma sembra essere sparita nel nulla. E' una puttana ed è scaltra. Ormai sarà a leghe di distanza...".

Alle parole di Lord Mooton, Eric si fece più attento.
Non era convinto di quel che stava dicendo il Lord.
< Come mai l'avete cercata? > domandò, quietamente. Alla sua conclusione scosse appena il capo.
< Può essere, ma se è scaltra non di meno avrà un idea. Sono partiti messaggi da qui di recente? > domandò poi, carezzandosi il mento, intento a fare alcuni pensieri.

"L'ho cercata. Se avessi avuto notizie anche io avrei potuto dare il mio contributo e magari avrei potuto lasciare questa fogna. Comunque nessun messaggio".

Alle parole di Lord Mooton, Eric Ronard non insistette oltre.
Aveva soppesato attentamente le sue parole.
" E' talmente ansioso di lasciare questo miserabile villaggio che se avesse informazioni da vendere per riuscirci, lo farebbe. " pensò.
Quindi annuì col capo in direzione del piccolo signore locale
< Siete stato molto gentile. Vi lascio ai vostri affari. > lo salutò in modo garbato, uscendo da quel luogo per dirigersi dal maniscalco che gli aveva indicato il ragazzo dell'emporio.

Quando arrivò alla bottega vide solo una donna intenta a sistemare alcuni attrezzi su di una spalliera. "Buongiorno, in cosa posso esserle utile?", disse con un sorriso.

< Buongiorno > rispose Eric sulle prime alla donna, osservandola quietamente mentre era intenta a sistemare degli attrezzi.
< Ho la necessità di far ferrare un cavallo. Non dubito che il maniscalco ferri a dovere i cavalli, ma preferisco andare sul sicuro per mettermi in viaggio. > disse sulle prime, annuendo e abbozzando un sorriso. < E poi...mi domandavo se aveste un'arma. Non si sa mai. Immagino che qui non ne teniate molte, ma magari ne avete qualcuna, o qualcuno ve ne ha venduta una di recente. > spiegò, in attesa di una risposta.

La donna sorrise dispiaciuta "Mi spiace buon uomo,mio marito è partito per la ferratura delle bestie delle fattorie qui attorno. E per giunta ha lasciato Brindlewood da nemmeno un ora. Siamo rimasti io e mio figlio. Sicuramente lui si offrirà per ferrarle il cavallo ma le consiglio di declinare". Fece un secondo sorriso "...e solo il figlio di suo padre ma non il suo apprendista".

Eric Ronard osservò la donna e sospirò sapendo che il Fabbro era andato via, poi si strinse nelle spalle e rise sommessamente al dire sul figlio. < Capisco quel che dite > disse semplicemente, quieto.
Poi tornò a osservare la donna < Tuttavia, ho urgenza. Dove trovo vostro marito? > domandò, tranquillo.

La donna si fece pensierosa. "Onestamente non fa mai il giro nello stesso senso, anzi... proprio non c'è un senso. Sono una decina le fattorie a cui si appoggia, a volte persino Village richiede i suoi servigi". Scrollò le spalle. "E' tutto quello che so... forse al posto di guardia ne sanno di più... da Brindlewood sarà ben uscito" e fece un sorriso lievemente abbozzato ma genuino.

Eric ascoltò le parole della donna con la consueta quiete, e gli venne istintivo domandare ad un certo punto < Village? e chi sarebbe? > incuriosito pur nella chiacchierata cordiale. < Probabilmente avete ragione, dovrei chiedere al posto di guardia. > concordò poi, annuendo appena col capo.

La donna sorrise, "Village è un piccolo paesino come Brindlewood a nord, verso Harrenhal. Loro non hanno un vero maniscalco ma un fabbro e nemmeno tanto capace. Se andate al posto di guardia chiedete di Garreth, è sempre disponibile e paziente".

Eric Ronard si segnò mentalmente il nome di quella piccola località, Village, e annuì verso la donna per i consigli.
< Vi ringrazio signora, siete stata molto gentile. Intanto che aspetto vostro marito, penso che andrò a parlare con questo signore. > E così dicendo, preso congedo lasciò la bottega del fabbro per dirigersi al posto di guardia, spiegando chiaramente, una volta giunto, che aveva necessità di parlare con la guardia Garreth.

Garreth non era di guardia ma stava comunque aipiedi della piccola torretta a scherzare con le altre guardie. Appena vide Eric, fu lui a parlare per primo. "Diteci Ser, in cosa possiamo esservi utile?"