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Intervista italiana a Martin

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2013 15:28
27/11/2005 00:43
 
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Grazie a Drakn per l'ottima intervista, dove ci sono anche alcune delle nostre domande, e per averci concesso il file audio e a Renly per la traduzione. [SM=x204878]


INTERVISTA

Martin: Beh, in Italia ci sono anche tante altre cose da vedere... (ride) ah, ma non in questo viaggio, purtroppo...


Intervistatore: Ehmmm... è... ah, benvenuto in Italia (RISATA GENERALE) Beh, che accoglienza, eh? Non te la saresti mai aspettata! (Martin ride)
Ci sono davvero molti fan italiani dei tuoi libri e del gioco di carte e da tavolo delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, e avremmo delle domandeda farti, ovviamente riguardo libri e giochi.
Per cominciare, in tutto il mondo, senz’altro non solo in Italia, si è aspettato bramosamente che riuscissi finalmente a finire il tuo nuovo libro, A FEAST FOR CROWS. Ora il libro è finalmente finito e pubblicato, e quindi la domanda sorge spontanea: quand’è invece che uscirà A DANCE WITH DRAGONS? Non ci vorrà mica lo stesso tempo del libro appena uscito!

Martin: (Ride) Beh, no, in realtà capisco i lettori, e la domanda è più che legittima, mi rendo conto di quanto possa essere seccante farsi ripetere ‘sì, è quasi finito, ci sono quasi, non è finito ma ci sto lavorando’ sul mio sito e poi non vedere niente. Quest’ultimo libro è stato veramente una sofferenza, perché continuavo a scrivere, aggiungevo sempre più cose. Almeno speravo che scrivendo sul sito ‘bene, ci sono quasi’ la gente fosse soddisfatta, invece continuavo lo stesso a ricevere mail dai lettori con su scritto ‘beh, sì, hai scritto qualche giorno fa che è quasi finito, ma magari già oggi ci sono dei progressi di rilievo, e...’ no, no! E’ proprio per evitare questo genere di mail che non scrivo mai nulla di preciso, sul sito. E che dire, spesso queste email davvero gravano sulla mia coscienza in modo enorme... Almeno speravo che adesso che A FEAST FOR CROWS è uscito, queste mail non tornassero per un po’, e invece devo ammettere di averne già ricevute alcune con appunto la richiesta di quanto uscirà A DANCE WITH DRAGONS. (ridacchia)

Intervistatore: Forse dovresti solo prenderti qualche minuto di pausa!

Martin: Oh, sì, forse dovrei! (ride)

Intervistatore: Cominciamo con alcune domande sui libri: la prima è molto veloce. Inizieremo mai ad approfondire alcuni aspetti del passato remoto dell’ambientazione? Ovverosia, si approfondirà mai il tema del Disastro dell’Antica Valyria?

Martin: Dunque, in realtà in ogni libro inserisco sempre qualche piccolo particolare in più che prima era ignoto riguardo a Valyria, sicuramente non mi metterò a narrare tutto quello che accadeva centinaia di anni fa, ma potete stare tranquilli, nei libri che verranno apprenderete abbastanza su Valyria da ritenervi soddisfatti. Soprattutto in A FEAST FOR CROWS inserisco un dettaglio non poco importante, riguardo al Disastro di Valyria.

Intervistatore: E’ un po’ presto per indiscrezioni sul prossimo libro? Quello che vorremmo sapere è: ci vorranno più o meno quanti anni di lavorazione prima di vedere pubblicato anche A DANCE WITH DRAGONS?

Martin: (Ride) Beh, il quarto libro è appena uscito, no? Ebbene, come avevo anche scritto sul mio sito, ho dovuto dividere A FEAST FOR CROWS perché stava venendo troppo lungo. Ho dovuto lasciare fuori certi personaggi dal quarto libro, e questi personaggi verranno ripresi nel quinto. Il quinto libro coprirà per questi personaggi l’arco di tempo che ha coperto A FEAST FOR CROWS per i personaggi del quarto libro. Così, dovendo estorcere diversi personaggi dal quarto libro, ho già circa cinquecento pagine già pronte e neanche più da rivedere di A DANCE WITH DRAGONS. E’ già a metà, insomma. Però ho intenzione di scrivere almeno altre cinquecento pagine. Del resto sarebbe assurdo che due libri coprissero lo stesso arco temporale, no? Le prime cinquecento pagine più o meno copriranno la linea temporale di A FEAST FOR CROWS. Le altre cinquecento saranno completamente staccate dal quarto libro. Conto che possa uscire tra un anno. E ne sono molto fiducioso. Comunque, è quello che spero.

Intervistatore: Visto che ora quindi avremo due storie parallele che però si svolgono in due locazioni differenti, ci viene da chiedere... come vengono scritti i capitoli, come vengono pensati? Sono scritti come tante storie che proseguono parallelamente per poi essere riunite? O seguono un unico flusso di narrazione?

Martin: Diciamo che è un po’ entrambe. E’ un po’ azzardato dire che ci siano storie parallele solo tra questi libri, dato che è dal primo libro che ogni personaggio ha un suo particolare e preciso flusso di narrazione e una sua storia. Metti insieme questi capitoli separati e hai la storia dei Sette Regni e dei suoi personaggi, delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.

Intervistatore: Quindi generalmente è dal primo libro che scrivi i capitoli a pezzi per poi riassemblarli? Cioè, scrivi la storia tutta di un flusso regolare, o... (attimo di esitazione) scrivi un PDV, un altro PDV, un altro PDV, un altro PDV tutti a caso?

Martin: Ecco, faccio precisamente così! (risate)

Intervistatore: Comunque, scusa il mio pessimo inglese, non posso farci niente!

Martin: (Ride) Sì, comunque, sì, scrivo una serie di capitoli, non scrivo tutto insieme, poi quando mi trovo ad un punto morto, per non bloccarmi del tutto, comincio a scrivere da un’altra parte. Ad esempio, scrivo tutti insieme parecchi capitoli di Tyrion (lui lo pronuncia “Tìrion”, NdT) , poi quando arrivo ad un punto difficile da scrivere dove bisognerebbe stare un po’ fermi a pensare, se ho idee invece che fermarmi a pensare riguardo Tyrion passo a scrivere invece una serie di PDV di Arya (che pronuncia “Aria”, NdT), e così via di questo passo. Poi ovviamente ritornerò sul PDV lasciato in sospeso, quando non ho più altro da fare. No, li scrivo in tutti i modi fuorché in ordine.

Intervistatore: E hai già delineato tutta la storia dall’inizio alla fine, nella tua mente, oppure no, per coerenza aspetti e man mano che la storia prosegua?

Martin: Beh, mi piace pensare un po’ alla storia come ad un viaggio. So qual è la meta del viaggio, so cosa vi troverò alla fine, e generalmente so anche quali tappe dovrò percorrere prima di arrivare alla fine, ma non so che cosa circonda ogni tappa, non so se nell’arco di tutto il viaggio, tra le tappe, incontrerò qualcosa di nuovo di cui non sapevo l’esistenza e mi vorrò soffermare a vedere. Sì, so come la storia andrà a finire, ma non ho bene in mente ogni minimo dettaglio. E man mano che scrivo potrebbero sorgere altri problemi, altri allungamenti, chi può saperlo? E’ questo il bello dello scrivere storie lunghe, del resto.

Intervistatore: Nelle tue storie ci sono sempre molti, minuziosi dettagli, che il più delle volte molto più avanti diventano fondamentali per il destino dei personaggi. Tieni sempre i manoscritti dei tuoi libri sottomano per ricordarti di questi dettagli, o riesci a tenerli tutti a mente?

Martin: Anche qui è un po’ tutte e due le cose. La maggior parte di tutto è nella mia testa, anche perché se sono dettagli prima, saranno importanti poi, quindi è difficile dimenticarsi cose che comunque poi saranno importanti, visto che ho già in mente tutto dall’inizio alla fine. Ma spesso mi ritrovo a controllare, questo è sicuro, non si è mai troppo sicuri, insomma. Non vorrei sembrare contraddittorio, ma è così! (risate generali)

Intervistatore: Alcune delle tematiche che si trovano nelle Cronache sembra siano state originate da vecchi racconti, come ad esempio ne La Luce Morente si ha la perdita traumatica di luce e di calore. Queste tematiche di libri passati sono volontariamente riprese per poi essere ampliate in un libro anteriore a La Luce Morente? Oppure è semplicemente una coincidenza, che alla fine le Cronache e la Luce Morente abbiano questa stessa tematica?

Martin: Ogni scrittore ha i suoi “ritorni al passato”, e La Luce Morente è uno dei miei libri preferiti, tra quelli che ho scritto. E non è innaturale che uno scrittore riprenda delle idee, se queste gli piacciono. Se poi, con la maturazione di esperienza, l’autore riesce anche a migliorare queste idee, è solo qualcosa di largamente positivo. Non si tratta solo di tematiche, anche alcuni personaggi sono simili ne La Luce Morente e nelle Cronache. Il fatto è che le Cronache sono una saga, e quindi la loro è una storia molto più ampia de La Luce Morente: idee e personaggi che avevo messo nel mio romanzo giovanile che mi piacevano possono essere qui riprese e ampliate maggiormente anche grazie allo spazio superiore che le Cronache hanno a disposizione.

Intervistatore: Qual è il PDV più difficile da scrivere?

Martin: Il PDV più difficile da scrivere è senza dubbio quello di Bran. E’ il personaggio narrativo più giovane della saga, ed è sempre difficile scrivere il punto di vista di un bambino, soprattutto se sei un adulto. Un bambino vede le cose in maniera completamente diversa da un adulto, quindi se tu adulto vuoi descrivere una cosa, devi prima quasi “tradurla” in modo che possa sembrare veramente raccontata da un bambino. Un bambino ha proprio concezioni diverse rispetto ad un adulto, recepisce gli avvenimenti in maniera diversa, se gli si parano davanti cose complesse le semplifica, così devi rielaborare ogni pensiero. Ed è davvero una sfida scrivere dal PDV di Bran anche perché è uno storpio, quindi è forzato alla passività degli eventi, non può opporsi a nulla in alcun modo, non può prendere un cavallo e partire alla battaglia, a dire il vero non può neanche camminare fino alla stanza vicina... non può essere scritto da molte angolazioni, per questo è una sfida scriverlo. E c’è anche un’altra cosa: Bran è tra i personaggi più coinvolti negli eventi magici della serie, e descrivere eventi magici è sempre davvero tosto, anche perché non accorgendotene potresti per esempio dilagare ed esagerare. Un libro con troppa magia risulterebbe inverosimile, quasi comico. Per queste ragioni, i capitoli di Bran sono molto, molto difficili da scrivere.

Intervistatore: A proposito di magia, il fatto che nelle Cronache hai riportato in vita i draghi: tra i fan è tra gli argomenti più dibattuti. Alla conferenza di ieri hai detto che non ti sei mai pentito di nulla che hai scritto, ma se potessi, rimuoveresti i draghi dalle Cronache?

Martin: Ma scherzi!

Intervistatore: No, in effetti a me i draghi sono la cosa che piacciono di più!

Martin: Proprio per questo li ho messi! (RISATA GENERALE) Scherzi a parte, no, non mi pento di aver inserito i draghi, anche in un mondo di poca magia come quello delle Cronache.

Intervistatore: Certo, forse questo odio dei draghi riguarda solo lettori particolarmente aspri e critici... e qual è invece il personaggio che hai creato che ti piace di più?

Martin: Il mio personaggio preferito è Tyrion.

Intervistatore: Tyrion? E per quale motivo?

Martin: Beh, è scaltro, sa sempre cavarsela, mi diverto un sacco a scrivere i suoi dialoghi, così arguti e pungenti... insomma... renditi conto... c’è così tanta... gente alta! (risata generale) Questo lo rende anche non sempre facile da scrivere: Tyrion è sempre nei guai, e in più causa anche spesso guai ad altri personaggi, ma per come poi si risolvono le cose, è davvero divertente scrivere i PDV di Tyrion. (con voce mielosa) Oh, e non parliamo di quando interagisce con personaggi femminili! (ride)

Intervistatore: E c’è invece un personaggio che proprio odi?

Martin: Addirittura odiare? No, non odio nessun personaggio, anzi, dirò di più, non ce n’è uno che non mi piaccia. Mi piacciono i miei personaggi, devono piacermi, altrimenti come farei a scrivere di loro? Se devi scrivere di azioni di persone, devi anche capire le loro azioni, trovare le motivazioni che spingono quel personaggio a fare quella determinata azione, e se il personaggio non ti piace, se non mi ci riscontro per qualcosa, non trovo la motivazione adatta per lui, e allora è un personaggio da buttare. Un lettore quando legge si classifica i personaggi dicendo: “Questo è il personaggio buono, questo è il personaggio cattivo”, ma nella mia mente tutti i personaggi devono essere buoni, perché tutti agiscono per un profondo motivo personale che è il motivo che li spinge ad immettersi nel caos. Se non avessero un forte motivo personale che li spinge perché diamine dovrebbero fare tutto questo? E certo, questo riguarda anche i personaggi che anche oggettivamente fanno azioni più “da cattivi”, un esempio lampante che mi viene in mente è quello di Tywin alle Nozze Rosse. Viola le leggi dell’ospitalità, ma per vincere la guerra uccide solo dodici persone invece che macellarne dodicimila sul campo di battaglia.

Intervistatore: Come saprai, le edizioni italiane delle Cronache suddividono i tuoi quattro libri originali in più libri. Che ne pensi?

Martin: Sì, ovviamente ne ero a conoscenza. E so che non sono solo le edizioni italiane a frammentare così la storia: i libri delle Cronache sono molto grandi, e in certe nazioni non tutte le case editrici si possono prendere la responsabilità di pubblicare libri così grandi. Appunto, preferiscono pubblicare e vendere libri più piccoli. In Francia so che hanno spezzettato A Game of Thrones addirittura in tre o quattro libri. Penso che tra tutte le nazioni del mondo, Inghilterra e Stati Uniti escluse, solo la Croazia pubblichi i libri delle Cronache in un solo volume, per come sono originariamente. In Germania tutti i libri sono divisi in due, in Francia come ho detto in tre o quattro, in Giappone sono divisi in due... purtroppo è una realtà, i libri sono frammentati praticamente ovunque.

Intervistatore: Nel prossimo libro ci saranno sbalzi temporali notevoli, come annunciato?

Martin: Oh, no. (E qui risponde in italiano:) Non tanto! (Forse queste due parole italiane l’avrà forzato a impararle Parris, quando ha messo a dieta Martin prima di venire in Italia? NdT)

Intervistatore: Oh no, questa è una domanda complicata, e adesso come faccio a dirgliela?! (Risate) Dunque, nel Trono di Spade troviamo dei riferimenti al ciclo di Dune, di Herbert. La figura di Eddard Stark appare ad esempio molto simile a quella di Dune stesso. Confermi questi riferimenti? Se sì, da quali altri autori hai preso spunto?

Martin: Oh, no, Ned non è ispirato a Dune, ma-

(Lo interrompe l’intervistatore)

Intervistatore: Ma queste nei libri sono citazioni volute, cose che ti sono piaciute e che vuoi riprendere, oppure sono solo casi?

Martin: No, no, in realtà non era voluto nessun riferimento ad altri autori. Ora che ci penso in effetti i collegamenti tra Ned e Dune ci sono, sono personaggi simili, ma si evolvono in maniera totalmente diversa, quindi la risposta è sempre no. Magari anche la storia del figlio a cui muore il padre, eccetera, non è ripresa da nessun autore, è un po’ un classico, non so se mi capite...

Intervistatore: Ti aspettavi tutto questo calore dai lettori delle Cronache, non solo italiani?

Martin: Oh! Beh, in realtà non so mai bene cosa aspettarmi, quando ho cominciato a scrivere la saga tempo fa ho sperato che piacesse, che raggiungesse un certo grado di popolarità, e ora mi sento chiedere cosa ne penso del fatto che i libri sono spezzettati in certe maniere in tutto il mondo! Sì, ne sono rimasto soddisfatto e soprattutto estremamente lusingato! In tutte le nazioni che visito i lettori sono sempre straordinari con me... ehm... beh, certo... in alcune nazioni più che in altre ma... (ride) No, davvero, e in particolare il calore che ho ricevuto qui è stato meraviglioso, sbalorditivo, non trovo altri aggettivi per descriverlo... Anche sostenere tutte quelle cose che solitamente mi piacciono di meno, come ad esempio firmare tonnellate di autografi, fare centinaia di foto... che per carità, sono cose che fanno piacere, spero, ai miei lettori, però a volte per me può risultare pesante. Ecco, non mi è risultato così pesante qui. Tra una battuta e l’altra mi sembrava quasi di instaurare un feeling immediato con ogni ragazzo che incontravo! E non ho memoria di quando mi sia capitato altre volte. Dico davvero. Tutto è stato davvero emozionante.

Intervistatore: Bene, passiamo al gioco da tavolo, ora: perché selezionare questo tipo di gioco?

Martin: Ah, l’ho detto anche ieri alla conferenza, non è stata una scelta che ho fatto io!

(L’Intervistatore ci rimane un po’ male per la figura)

Intervistatore: Ah... e a questo punto allora posso chiederti cosa ne pensi del prodotto finito?

Martin: Beh, non ho ancora giocato in prima persona al gioco da tavolo, ho giocato a giochi con un sistema simile, ma non come questo. So che esistono questi due modi diversi di fare giochi di ruolo. Però ho supervisionato in modo molto attento - potete starne certi - il design e tutto il resto, e tutto è stato fatto con molta cura. Una mia paura era che i disegni dei miei personaggi fossero fatti male, ad esempio. Invece per fortuna tutto è andato bene... e per la cura che appunto ci è stata messa, devo dedurne che anche il gioco da tavolo deve essere uno spasso!

Intervistatore: Tornando a parlare dei libri, i critici hanno provato a dare varie spiegazioni sul perché la tua saga abbia avuto tanto successo. Il metodo di scrittura pessimistico ma a tratti esaltante, i PDV... ma qual è secondo te il motivo che ha portato al successo le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco?

Martin: Per prima cosa credo che i lettori si siano trovati molto bene con i personaggi. Per me il legame lettore-personaggio che si crea è assolutamente vitale: per questo in tutti i miei personaggi cerco di mettere qualcosa con cui il lettore possa sempre simpatizzare. Non immagini quante volte un lettore sia venuto da me a dirmi: “No! Perché hai ucciso questo personaggio? Io lo amavo! Non potevi uccidere questo, che odiavo?” e poi un altro lettore subito dopo mi viene a dire la stessa cosa... ma invertendo i nomi dei personaggi! Insomma, ognuno si fa i propri personaggi preferiti e i propri personaggi odiati, e ogni tanto un personaggio muore...

Intervistatore: CATELYN!!!!

(RISATA GENERALE)

Martin: Insomma, quando riesci a conquistare un lettore, oggigiorno, hai fatto tutto. In certi libri la qualità è secondaria a questo, per capirci. E i personaggi per me sono la chiave che ha fatto apprezzare la saga ai lettori. Poi viene l’ambientazione: puoi avere personaggi divini, ma in un’ambientazione scadente i personaggi divini faranno solo risaltare ancora di più quanto l’ambientazione sia scadente. Quindi anche l’ambientazione è importante. Mi piace pensare che nel fantasy anche l’ambientazione sia un personaggio. Il primo esempio che mi viene in mente è con Tolkien. Lui ha creato per la prima volta un mondo veramente immenso. Quando andavo al college, tutti leggevano Il Signore degli Anelli e si appendevano nelle stanze del dormitorio la mappa della Terra di Mezzo! A quei tempi non c’erano i posters dei personaggi, la gente non appendeva immagini di Frodo, di Aragorn... ma bensì sempre la mappa della Terra di Mezzo, l’ambientazione, appunto. Il mondo era davvero un personaggio. E io penso che in qualunque serie fantasy perché si abbia successo, perché piaccia e perché prenda veramente vita, l’ambientazione deve diventare reale, tanto che la gente si dica “ah, che bello sarebbe andare nella Terra di Mezzo, come vorrei andarci veramente...” E anche quando la storia finisce, continui a volere storie ambientate in quello stesso mondo. Perché se l’ambientazione ti piace vuoi sempre visitarla, che sia un’ambientazione immaginaria o no!

Intervistatore: Oh, e cosa pensi del film di Peter Jackson?

Martin: Credo che abbia fatto un grandissimo lavoro, molto buono, ottimo. Personalmente adoro Il Signore degli Anelli e... (il tono cambia un po’) sì, ha fatto qualche cambio ma... (il tono torna allegro) per fortuna ha fatto un film fedelissimo al libro come raramente ne avevo visti prima. Ha mantenuto vivo lo spirito del libro. Se poi pensi che tutto quel mondo era stato creato da una mente tanti anni prima, quando la realizzazione di quel mondo per quella mente non era neanche pensabile, vedertela davanti così è una doppia soddisfazione.

Intervistatore: Ieri alla conferenza hai detto che dei film sulle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco sarebbero impossibili, per diversi motivi. E invece dei telefilm sulle Cronache sarebbero fattibili?

Martin: Tecnicamente la cosa si può fare, ma dovrebbe essere un telefilm molto, molto lungo, il difficile sarebbe prendere uno studio e degli attori disposti a girare qualcosa di questa lunghezza (Beautiful? NdT). Ci sono certe cose nei libri che sarebbero anche molto difficili da realizzare, e forse a un telefilm potrebbero mancare i fondi per realizzarle. E allora forse si finirebbe col realizzare un lavoro di bassa qualità. Prendi il lavoro di Jackson. Il fatto che lui abbia trovato uno studio in grado di montare e girare tre film del genere tutti assieme... è qualcosa di... veramente straordinario! Non penso di aver mai visto un lavoro di tale mole! Non hanno detto, “ok, facciamo un film, vediamo se va bene, e semmai facciamo il secondo”, no, hanno fatto tre film tutti insieme! Hanno trovato attori pronti a dare la loro disponibilità per cinque anni, e neanche questo è così facile. Solitamente per fare un film di grandi dimensioni ci vogliono tre anni solamente, e un attore in due anni si trova facilmente un altro contratto per un altro film... ma firmare per un lavoro di cinque anni per quanto riguarda gli attori e anche di più per certi membri della troupe è difficilissimo. Ed è così che si fa: infatti i film di Jackson sono stati un lavoro eccellente. Se vuoi fare una serie televisiva sulle Cronache di ventisette episodi, devi trovare studios e attori disponibili per tutti e ventisette gli episodi, punto e basta, non hai alternative, gli attori non possono girare tre-quattro episodi e poi andarsene. Che posso dire, ho lavorato alla scrittura de “La Bella e la Bestia”, e sono stato ingaggiato per tre anni, e alla fine del secondo anno Linda Hamilton, che era la nostra star, semplicemente ha mollato tutto. E a questo punto non sapevamo che fare. Dovevamo uccidere il personaggio? Dovevamo prendere un’altra attrice che la sostituisse? Niente, non siamo riusciti a risolvere il problema. Così questo è vitale: se hai una serie lunga, devi assicurarti che tutte le fonti ti sorreggano fino alla fine. Metti che prendiamo qualcuno che reciti il ruolo di Jon Snow, cosa succederebbe se dopo un anno di riprese si stufasse e se ne volesse andare a fare altro? Cosa fai dopo che un attore dallo stipendio di tre milioni di dollari la settimana che ha recitato fino a quel momento se ne va? Insomma, più lungo è il progetto, più difficile è attuarlo. Il lavoro di Jackson è stato qualcosa di straordinario e non credevo possibile sarebbe riuscito con successo nella sua impresa, e invece ce l’ha fatta, ma sinceramente, non ritengo che una serie televisiva sulle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco possa essere fatta.

Intervistatore: Abbiamo letto il fumetto di Duncan e Egg...

Martin: Dunk e Egg, sì, certo!

Intervistatore: Sì, esatto, abbiamo letto The Hedge Knight, e ci chiedevamo quando avremmo potuto leggere il seguito...

Martin: Oh, The Sworn Sword è stato già commissionato, e allo stesso team che ha creato The Hedge Knight. Tra un anno dovrebbe essere finito.

Intervistatore: E leggeremo mai dei comics sulle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco?

Martin: Ah! Ne abbiamo parlato di recente, sai? E la cosa è fattibile, sì, è decisamente possibile, ma ancora una volta, dobbiamo esaminare il tutto con la lente d’ingrandimento. Come abbiamo detto, più una cosa è lunga più è difficile da attuare, possiamo prenotarci uno staff per i prossimi vent’anni che ci disegni tutto, ma...! Non ho proprio idea di quanto ci possa volere a disegnare un solo capitolo... è difficile... magari ci vorranno settantadue stampe solo per il primo libro... Oh, lo so, sto sparando anche troppo in alto, ma sarebbe veramente un lavoro enorme, eh!

Intervistatore: Non c’è mica problema, in giro ci sono fumetti bruttissimi anche più lunghi!

(RISATA GENERALE)

Martin: Sai cosa penso sarebbe interessante? Un disegnatore diverso per ciascun PDV, insomma, un disegnatore per tutti i PDV di Jon Snow, un altro per tutti quelli di Arya, uno per quelli di Tyrion... così lavorerebbero anche contemporaneamente e più veloce...

Intervistatore: ... perché no!? (risate)

Intervistatore: Ultima domanda, questa è importantissima: in Maggio 2005 è giunta voce che si stia lavorando anche su un gioco sulle Cronache di miniature, con Andy Chambers...in uscita nel 2006... puoi confermarlo?

Martin: Ah, sì, sì, ho firmato l’autorizzazione con chi di dovere e abbiamo cominciato a vedere il progetto. Stanno facendo diverse miniature di tre dimensioni diverse, per fare uno squirmish. Le regole saranno scritte da Andy Chambers, un veterano del settore, e le miniature dovrebbero aggirarsi tra le dimensioni di 1/35 o 1/32... questo per quanto riguarda quelle più piccole... circa poco più grandi di 25 millimetri, anzi no, un po’ più grandi, circa 30 millimetri, ecco. 30-32. Come tutti gli altri giochi squirmish i giocatori potranno dipingere le miniature. E poi ci saranno anche le miniature non utilizzabili nel gioco ma solo per collezioni, di circa 51 millimetri. Ho anche visto alcune miniature di prova per il gioco e le ho messe sul sito. Al momento il gioco è pronto ed è in play-test, per verificare e sistemare le regole. Le prime miniature per il gioco saranno disponibili nel 2006.

Intervistatore: Ah!! Ultima domanda davvero, per questa basta solo un sì o un no!

Martin: OK, certo!

Intervistatore: Vedremo mai il Westeros in un videogioco?

Martin: Beh, se ricevo l’offerta giusta, perché no? In realtà ne ho già ricevute alcune, ma purtroppo nessuna di queste mi ha mai convinto. Preferirei un tipo di GDR piuttosto che un gioco d’azione sparatutto, come mi è stato presentato. Non vorrei un gioco dove semplicemente impersoni un cavaliere e giri e giri ammazzando gente... Vorrei qualcosa di più!

Intervistatore: Un messaggio per i fan italiani?

Martin: Oh, beh, grazie infinite per leggere i miei libri e... continuate a farlo! (risata generale)

L’Intervistatore si fa poi fare delle dediche speciali, per Flaminia e Lorenzo... e quando arriva il momento della dedica di Lorenzo, Martin fa: “Ah, come Lorenzo il Magnifico?” :-)




Walder Frey, Lord delle Twins

"Se un uomo non ha sogni da inseguire, o i suoi sogni non valgono nulla o non vale nulla lui"

"O al problema c'è soluzione e allora è inutile preoccuparsi, o al problema non c'è soluzione e allora è inutile preoccuparsi"

"Meglio tenere la bocca chiusa e sembrare stupidi, che aprirla e togliere ogni dubbio"
27/11/2005 01:11
 
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Condottiero di Eserciti
Ragazzi, dopo questa traduzione lo confermo: Martin è davvero un genio! [SM=x204873]

Ringrazio infinitamente Drakn per gentilezza squisita e grandissima disponibilità! [SM=x204884]

E soprattutto, complimentissimi... vi siete riusciti a tenere incatenato Martin per quanto tempo?! Li attorno come avvoltoi c'erano quelli che dovevano intervistarlo dopo di voi, ma... [SM=x204849]

---
Gerion Lannister, di Castel Granito.

27/11/2005 12:27
 
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Campione del Regno
Storico dei Sette Regni
Intervista davvero interessante e piena di spunti di riflessione.
Sono particolarmente soddisfatto per la risposta alle mie domande, sebbene quella dei draghi non mi piaccia per nulla e non lasci presagire nulla di buono per la conclusione...
[SM=x204890] [SM=x204890]

Poco convincenti le giustificazioni sul metodo di divisione dei libri...
[SM=x204875] [SM=x204875]

Quanto ad Eddard ed al Duca Leto Atreides (Dune è il pianeta figlioli, attenzione!!!) ho capito che non era voluta, ma resto del parere che ci sia qualcosa ben di più della semplice storia di un figlio che perde il padre...
Propendo per la tesi del ricordo letterario sotterraneo...
[SM=x204862] [SM=x204934] [SM=x204862] [SM=x204934]

Ottimo lavoro Francè!!
[SM=x204858] [SM=x204858] [SM=x204884]

[Modificato da R. Bolton 27/11/2005 12.29]

IL GIOCO DEL TRONO INIZIA...

TIME MACHINE
Nella prima partita: Lord Brynden Tully, Primo Cavaliere e vincitore virtuale del gioco insieme a Baratheon e Arryn.
Nella seconda partita: Lord Brynden Tully, voce dell'Alto Concilio dei Lord dei Fiumi e delle Colline e fautore (trombato) della Trota Bianca.
Nella terza partita: Lord Stannis Baratheon, prigioniero eterno e perenne.

ORA: Eddison Tollett, Guardiano della Notte, detto "l'Addolorato" (per ovvi motivi).
28/11/2005 10:57
 
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Bastardo Mercenario
mizzeca!!una signora intervista!!!Grande drakhn!E grande renlo che lo ha tradotto!!(poi mi passerai il file audio ;) )

____________________________________________
Re Aerys Targaryen, Secondo nel suo nome, Re degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, Lord dei Sette Regni e Protettore del Reame


Nella prima partita: Sandor Clegane, morto in duello contro quel gaio di Renly
Nella seconda partita: Ser Bronn Blackwaters, divenuto poi Principe Blackwaters di Dorne
Nella terza partita: Lord Tywin Lannister, Protettore dell'Ovest, tradito da quella merda di Roland Crakehall aka Anguy l'Arciere
Nella quarta partita: Jaqen H'Ghar Discepolo della Casa del Bianco e del Nero
28/11/2005 11:11
 
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Vecchio Pozzo di Saggezza
Grandissimi ragazzi, veramente un ottimo lavoro.
L'intervista mi è piaciuta tantissimo. Le domande selezionate dall'intervistatore insieme alle nostre mi hanno fornito un quadro ancora più approfindito del magico mondo che tanto amiamo.

Spero vivamente che realizzeranno la serie a fumetti e videogames. Se gli proporranno un lavoro simile a Vampire the masquerade, con la possibilità di gestire più personaggi durante gli avanzamenti della storia per me Martin accetterà di sicuro.

Ringrazio personalmente Renly che se non fosse per il suo operato mi perderei tutte queste splendide interviste.





Lord Jon Umber di Ultimo focolare
28/12/2005 15:01
 
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Lord Primo Cavaliere del Re
Mbè? Nessun altro commento? Ma l'avete letta almeno? [SM=x204954]



Walder Frey, Lord delle Twins

"Se un uomo non ha sogni da inseguire, o i suoi sogni non valgono nulla o non vale nulla lui"

"O al problema c'è soluzione e allora è inutile preoccuparsi, o al problema non c'è soluzione e allora è inutile preoccuparsi"

"Meglio tenere la bocca chiusa e sembrare stupidi, che aprirla e togliere ogni dubbio"
13/09/2006 19:25
 
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Volevi qualche altro commento sull'intervista? Molto interessante, grazie mille per il lavoro che hai svolto... [SM=x204895]
http://librolandia.wordpress.com/
27/01/2007 18:42
 
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Anche se in netto ritardo volevo porgere i miei complimenti a chi ha sostenuto tal inversista con lo zione, ed approffittare di questa sezione per chiedervi se qualcuno sa quando Martin deciderà di comparire nuovamente in Italia. [SM=x204954]
27/01/2007 19:00
 
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Re:

Scritto da: Benjen Stark 27/01/2007 18.42
Anche se in netto ritardo volevo porgere i miei complimenti a chi ha sostenuto tal inversista con lo zione, ed approffittare di questa sezione per chiedervi se qualcuno sa quando Martin deciderà di comparire nuovamente in Italia. [SM=x204954]



così finalmente trovo qualcuno con cui spartire la spesa della benza...ahahahah





29/06/2008 01:55
 
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causa problemi di forza maggiore non ho potuto andare a vedere lo Zione dal vivo,quindi attendo con ansia l'annuncio della sua calata in terra italica(e si prepari anche lui,voglio tutti i libri autografati e le foto sisi!)

PS
ottima intervista
17/02/2009 19:42
 
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sembra simpatico.

Grazie per l'intervista!
04/05/2009 21:40
 
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Un genio, Martin è un genio!
Intervista brillante e arguta, meriterebbe il Pulizer!
I miei complimenti a tutto lo staff dell'intervista!


Lord Ormund Yronwood, Signore di Yronwood e Protettore della Strada della Pietra, il Sangue Reale


Nella IV partita:
lord Lyn Corbray, Signore di Gull Town e Lord Alfiere della Valle, portatore della Signora Sconsolata

Nella III partita:
Willas Tyrell, figlio ed erede di Lord Mace Tyrell



05/07/2012 12:56
 
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Bellissima intervista
13/07/2013 15:28
 
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Bellissima intevista! Meno belle alcune risposte... Tipo quella sulla divisione dei libri... Che il dio denaro sia piu' amato degli antichi dei? ;)


Ygritte
Moglie di lancia
La baciata dal fuoco


"Dimmi la verita': se fossi io a cadere nelle mani della tua gente e mi arrendessi, che cosa otterrei?"
"Solo una morte piu' lenta".

---

Jon estrasse Lungo artiglio dal fodero sulla schiena: "Non hai paura?"
"Ieri notte avevo paura" ammise lei. "Ma oggi e' sorto il sole".
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