Le indagini di Tyrel Egen iniziano

Harrenal era un grande castello, ma per la gioia di Tyrel era anche mezzo distrutto. Questo voleva dire che non erano poi così tanti gli alloggi possibili per una persona che volesse affittare una stanza per qualche notte, o anche per un uomo che avesse invece voluto farsi un rifugio o sfruttare delle amicizie.
Si diresse subito verso le taverne e i bordelli della zona, almeno quelli a meno di una mezza giornata di cammino. Partì con questi, poi si sarebbe spinto anche verso le locande più lontane.
Chiese informazione innanzitutto ai gestori delle attività, mostrando con discrezione il mandato che gli era stato consegnato da Lord Manfred. "Avete visto un uomo con questa armatura o con un grosso sacco al seguito? È possibile anche che avesse uno o più compagni. Vi chiedo, in nome della memoria del Principe, di consegnarmi i registri degli avventori" diceva regolarmente dopo aver descritto l'armatura del cavaliere che aveva osservato.

Si avvicinò anche agli avventurieri, ai popolani, ai monaci in pellegrinaggio, a chiunque potesse aver visto qualcosa ad Harrenal o nei dintorni.
E senza sventolare il mandato, chiese informazione anche ai ladruncoli, ai senzatetto, ai bambini orfani ed alle prostitute che vagavano per le strade o per i locali: offriva denaro, cibo, qualunque cosa che permettesse loro di sfuggire ad una vita di stenti. Lord Arryn gli aveva dato carta bianca.

Tyrell decise di agire su un campo di opzioni estremamente vasto... comincio dalle locande e taverne di Harrenhal ma ebbe poca fortuna. Nessuno aveva dato alloggio allo straniero e solo qualcuno lo aveva Visto, ma in situazioni irrilevanti o al torneo. Solo quella cernita di scarsissimo risultato lo occupò per tutto il giorno. Ora, quasi a sera, doveva decidere quale mossa fare... cercare tra il volgo e chiedere indizi alle puttane, ai ragazzini di strada o ad altre figure.

Visto che ormai si stava facendo tardi ed Harrenal iniziava a svuotarsi, il giovane Egen penso di entrare nel bordello del centro cittadino. Il cavaliere misterioso si era presentato con un nome esotico e aveva armi ed armatura di una fattura molto diversa da quelle viste abitualmente a Westeros. Nel borsello Tyrel era certo di poter incontrare puttane giaciute con avventurieri venuti da terre lontane, o esotiche loro stesse per attirare i più curiosi.
Appena entrato, venne subito abbordato da una prostituta che lo toccò tra le gambe senza neppure parlare. Lui le scostò la mano con galanteria e le chiese di poter parlare con chi gestiva il locale. Fu portato da una donna di mezza età che gli chiese di cosa era in cerca: una donna dai capelli di fuoco, una dal gelido Nord o forse una ragazzina più giovane della norma?
"Non sono qui per questo, mia signora. Voglio sapere se avete clienti provenienti da terre lontane, o se avete ragazze esotiche. Vorrei porre loro alcune domande. O ancora meglio, se è venuto qui il cavaliere ormai famoso per l'assassinio del Principe."
Vedendo che la donna inarcava le sopracciglia aggiunse: "Naturalmente pagherò bene per il tempo che sottrarrò a voi od alle vostre ragazze. Il doppio di quanto non prendiate normalmente, o anche di più: dipenderà dalle informazioni che mi darete."

"Mio cavaliere, con un evento del genere sono decine i clienti che provengono da oriente e onestamente la stragrande maggioranza non sappiamo più che faccia abbia. Per quanto riguarda le ragazze invece ho una ragazza di Pentos, una di Myr, una di Volantis e una proveniente dalle isole dell'estate. Se volete, sono al vostro servizio". E attese indicazioni.

"Capisco. Le chiedo allora di convocare qui le ragazze, forse sapranno darmi qualche utile informazione." Tyrel si aspettava di non riuscire ad avere delle informazioni precise sul conto del cavaliere subito, se fosse stato al bordello per davvero il giovane scudiero di casa Arryn avrebbe avuto una fortuna a dir poco sfacciata.

Le ragazze arrivarono praticamente subito, evidentemente non erano impegnate con gli avventori del locale. Quella proveniente dalle Isole dell'Estate era di una bellezza mozzafiato: per un attimo Tyrel fu tentato di rimandare la ricerca e divertirsi un po'. Poi ripenso a Lord Arryn e cambiò subito idea.
Descrisse minuziosamente l'armatura del cavaliere misterioso, l'elmo-maschera che copriva il suo volto, e riportò il nome con cui si era iscritto alla competizione. Descrisse pure lo scudiero che gli aveva passato la lancia, magari poteva essere utile. Purtroppo non aveva mai incontrato il cavaliere prima del fattaccio: le descrizioni era tutto ciò di cui disponeva.

Nessuna delle ragazze ebbe informazioni utili da dare a Tyrel riguardo al cavaliere, ma la descrizione della maschera suscitò nella ragazza pentoshi un ricordo. "Provengo da una zona di Pentos vicina al confine Braavosiano e li in una valle desertica, la maschera che avete descritto è quella che usano i boia quando devono eseguire una condanna a morte. Ne sono praticamente sicura. Altro non so dirvi".

"Una Valle desertica vicino a Braavos?" non c'era tempo da perdere. Evidentemente il cavaliere misterioso era proveniente da quelle terre, ed il fatto stesso che fosse una maschera usata dai boia faceva capire che l'assassinio era stato intenzionale.
"Vi ringrazio moltissimo per l'informazione. Ora vi saluto, devo seguire la pista che avete fornito." Lasciò su un tavolo in quella stanza un sacchetto pieno d'oro, a ringraziamento tangibile del tempo speso ad ascoltarlo.

Uscito dal bordello, salì in groppa al suo cavallo e si diresse verso Nord-Est. Padelle Salate. Il porto più vicino, ed anche uno dai quali salpavano più spesso i vascelli diretti a Braavos. Se c'era un posto dove raccogliere informazioni su quella terra lontana, doveva essere quello.

Tyrel era appena arrivato alle mura quando fu fermato da un armigero.
"Altolà, nessuno esce dopo il tramonto, ordine del Re".

"E perché mai?" chiese Tyrel sorpreso ed un po' scocciato dal blocco impostogli dalla guardia.
"Sono Tyrel Egen, uno dei Segugi incaricati dalla Famiglia Reale per ritrovare il cavaliere che ha assassinato il Principe." Mostrò il lasciapassare alla guardia. "Ho intenzione di proseguire ancora un po' prima di accamparmi per la notte."

"E io ho intenzione di non avere guai. Tornate sui vostri passi Ser, ve ne prego".

"Ditemi almeno che cosa sta succedendo, guardia. Credetemi, se non vi sposterete per farmi passare tornerò sì in città. Ma sarà per trovare un ufficiale dei soldati del Re che vi dia l'ordine di liberare il cammino."

"Ser, sono proprio quegli ufficiali ad avermi incaricato. Nulla esce e nulla entra ad Harrenhal dopo il tramonto. Poi scusate Ser, dove andreste con tutta questa fretta, prima Locanda è almeno a otto ore di cavallo".

Tyrel si guardò intorno, per capire se c'erano altre guardie nei paraggi. Nulla: probabilmente quell'uomo era stato lasciato lì da solo, forse solo per qualche tempo, forse per tutto il suo turno. Per un attimo pensò di tornare verso il campo Arryn, per riferire a Lord Jon l'accaduto e farsi accompagnare da una piccola scorta di armigeri. Poi pensò che il gioco valeva la candela.

Si voltò, facendo intendere al soldato che sarebbe tornato indietro. Dopo aver infilato la mano sinistra in una tasca ed averla riestratta subito dopo, sguainò un pugnale con la destra e si buttò di peso, da sopra il suo cavallo, addosso alla guardia appiedata. Si affrettò subito a coprirle la bocca con la mano sinistra, per evitare che potesse chiamare qualcun altro. Con la destra, minacciava la sua gola con la lama.
Sussurrò: "Non hai nulla da temere, non voglio farti del male. Ma dimmi perché mi stai ostacolando."
Quell'uomo stava ostacolando la ricerca degli assassini, o forse lo stavano facendo i suoi superiori e lui stava semplicemente eseguendo gli ordini.
"Dimmi chi ti ha dato questo ordine. Voglio il nome, e poi ti lascerò andare."
La faccenda puzzava moltissimo: forse era vero che gli assassini avevano avuto l'aiuto di alcune guardie reali.

La guardia strabuzzò gli occhi sorpresa, ma proprio mentre stava per rispondere arrivarono altri due armigeri e trovandosi di fronte alla scena estrassero le spade e gli intimarono la resa.

Tyrel alzò lo sguardo, guardando i due nuovi arrivati.
"Sono un segugio di Lord Manfred" disse. "Quest'uomo ha impedito il mio cammino nelle ricerche. Gli stavo giusto ora chiedendo delle spiegazioni."
Vedendo che le due guardie non rispondevano, sempre tenendo il coltello alla gola dell'uomo a terra, continuò: "Ho l'impressione che qualcuno tra le vostre fila possa aver aiutato l'assassino del Principe e che ora stia intralciando le indagini. Avete forse qualcosa da dirmi? So che la situazione è spinosa ma devo fare il mio dovere." E premette leggermente di più sulla gola dell'uomo.

"Ser" rispose una delle guardie "ragionate, abbiamo l'ordine di non fare uscire nessuno da Harrenhal. Per quanto sappiamo noi nessuno è uscito che non sia stato registrato regolarmente e comunque nessuno deve uscire dal castello in ore notturne. Ordine diretto del Re. Che dite, il Re ha ucciso suo figlio? ...o è semplicemente coinvolto nel suo omicidio? Andiamo Ser la cosa è ridicola, lasciate l'arma e nessuno si farà male!".

"Non sto di certo accusando Sua Maestà di quanto accaduto, semmai alcuni luogotenenti dell'esercito." Ma quelle guardie sembravano affidabili. Avrebbe provato a cambiare approccio. Si alzò, lasciando l'armigero a terra.
"Mi scuso per il mio scatto, ma non posso lasciare nessuna strada non battuta. Vi chiedo quindi: conoscete forse qualcuno nell'esercito reale proveniente da Essos, e magari da Braavos? Anche nell'entourage reale, purtroppo devo pensare anche a quella possibilità." Fece una pausa. "E per quanto riguarda il registro, avete detto che bloccate i viaggiatori notturni e che registrate quelli diurni. È così? Se è così e se volete aiutarmi a scoprire l'assassino del Principe, vi chiedo di ammettermi a tali registri."

I tre si guardarono, poi quello con più sale in zucca parlò "Ser, siete stanco, l'ordine è venuto direttamente dal Re. Nessuno vuole farvi tardare proprio perchè l'ordine viene dal padre della vittima tutti gli altri sono scagionati. Ora se volete vedere i registri ne sarei felice. Ma un altro scatto del genere e vi metto agli arresti. Chiaro?". Le altre due guardie parvero poco convinte ma accettarono ugualmente quella mediazione.

"Chiarissimo, signori. Non posso che scusarmi ancora per aver causato problemi." Si fece molto collaborativo, pur restando sempre all'erta.
Fu condotto dalle guardie in una piccola struttura in mezzo ai campi, poco lontano da dove era stato fermato. Ormai la notte era fonda e la casupola era illuminata da torce appese ai muri: appariva tuttavia palese. HD i soldati Targaryen si erano dovuti adattare a quello che avevano trovato.
Appena entrato nella stanza gli consegnarono il registro tra le mani. Aprendolo e iniziando a leggerlo, chiese: "Da quando avete iniziato a tenere traccia di tutti quelli che uscivano dal territorio di Harrenal?"

"Il registro di entrata da venti giorni prima dell'inizio del torneo, quello di uscita da diciannove. Se mi dite cosa cercate posso aiutarvi ed essere più celeri, ser".